Se hai un’azienda dovresti necessariamente essere in grado (o avere nel tuo staff qualcuno che lo sia) di analizzare al meglio la domanda online del tuo settore, verificare che ciascuna delle pagine Web del tuo sito sia ottimizzata per quello scopo e se non lo è, saperla ottimizzare in base agli obiettivi. L’autorevolezza che Google conferisce al tuo sito e ai tuoi contenuti aiuta miliardi di aziende in tutto il mondo a vendere i proprio prodotti/servizi a livello nazionale e internazionale. Stai facendo tutto il possibile per approfittarne?
Questo articolo elenca le 18 migliori pratiche di SEO on-page, che sono anche quelle più importanti. Assicurandoti che ciascuna delle tue pagine rispetti queste regole, ti assicurerai anche un sito Web con un buon posizionamento e di conseguenza, più entrate.
1. Meta description
La meta description di una pagina non influenza direttamente la sua posizione nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP), tuttavia è estremamente importante per l’utente finale. Aumenta il click-through rate e, di conseguenza, le visite. Non dimentichiamo che stiamo costruendo il nostro sito Web per gli esseri umani non per i crawler dei motori di ricerca! Per questo è di grande importanza che la meta description sia scritta in modo convincente per invogliare gli utenti a fare clic sul tuo sito web. La meta description si trova nella sezione di un sito insieme al tag title e altri elementi. Ecco come appare questo metatag:
<meta name=”Description” content=”testo della descrizione”>
Ti consigliamo di testare e misurare una varietà di meta-descrizioni diverse per vedere quale funziona meglio per te.
Lunghezza consigliata
I motori di ricerca considerano i pixel delle lettere usate in questo campo, non i caratteri o le parole. Il che significa che una meta description contenete molte A o molte H per esempio, conterrà meno parole rispetto ad una che ha molte I o molte L, lettere che in termini di pixel occupano “meno spazio”. Orientativamente è bene tenersi tra i 150 e i 160 caratteri poiché questo è il limite visualizzato da Google nei risultati di ricerca mostrati all’utente.
Se alla tua pagina non è stata assegnata una meta description, verranno utilizzati i primi 156 caratteri del testo (o una stringa di testo casuale dalla tua pagina che il motore di ricerca ritiene più pertinente per la ricerca).
2. Tag del titolo
A parte il contenuto complessivo, il tag del titolo è il fattore SEO on-page più importante. È un fattore di pertinenza chiave che i crawler dei motori di ricerca utilizzano per comprendere l’argomento principale di una pagina. Assicurati che la prima parola nel titolo sia la parola chiave target di quella pagina.
Un’eccezione a questa regola può essere fatta se il tuo marchio è estremamente popolare e già di per sé un fattore di differenziazione.
In questi casi il nome del tuo brand nel tag title può aiutarti a distinguerti dalla massa.
Se vuoi saperne di più ti consigliamo: Come creare i giusti titoli per la SEO
Lunghezza consigliata
Tutti i tag del titolo devono contenere almeno 70 caratteri poiché questo è il limite visualizzato da Google nelle pagine dei risultati di ricerca.
La maggior parte degli esperti SEO suggerisce di costruire un tag title in base a questi criteri:
- Parola chiave primaria – Parola chiave secondaria – Nome commerciale
- Marchio | Parola chiave primaria e parola chiave secondaria
- Parola chiave primaria | Marchio | Parola chiave secondaria
3. Struttura, lunghezza e percorso dell’URL
L’URL di una pagina è un fattore di pertinenza importante che i crawler dei motori di ricerca prendono in considerazione quando scansionano la tua pagina. Assicurati di includere qui le parole chiave target e di creare permalink SEO-friendly.
Un buon esempio è: www.consulenzagoodstart.it/guida-avanzata-alla-seo-on-page.
Un cattivo esempio potrebbe essere www.consulenzagoodstart.it /kssf/9=2832.php.
Danny Dover (esperto SEO ed ex dipendente di Moz) ha sottolineato che URL eccessivamente lunghe potrebbero danneggiare le posizioni nella classifica di ricerca.
La sua ricerca ha scoperto che 2083 caratteri è il numero di caratteri ideali per una URL. Suggeriamo di utilizzare un massimo di 6-10 parole separate da trattini. Un ulteriore fattore da considerare è il “percorso” all’interno del quale è inserita la pagina. Se è linkata direttamente dalla Home avrà un’autorevolezza maggiore agli occhi dei motori di ricerca. Viceversa, se il percorso è molto complicato potrebbe essere un fattore un fattore penalizzante.
4. Tag di intestazione
I tag delle intestazioni (<h1> – <h2> – <h3> – etc.) sono importanti sia per i lettori umani che per i crawler dei motori di ricerca. L’uso di parole chiave nelle intestazioni è un altro fattore di pertinenza che Google prende in considerazione. Includi parole chiave primarie nei tag H1 e parole chiave secondarie nei tag H2 e H3 e imposta così la gerarchia dei contenuti all’interno della tua pagina.
5. Contenuto killer
Probabilmente hai sentito la frase “il contenuto è re”: avere contenuti eccellenti ridurrà la frequenza di rimbalzo e aumenterà il tempo dei visitatori sul sito. È noto che Google presta attenzione a questi fattori di classificazione basati sull’interazione degli utenti. Usa video, infografiche e altri contenuti multimediali per coinvolgere i visitatori sul tuo sito.
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6. Ripetizione e predominanza delle parole chiave
Era pratica comune usare la parola chiave principale per tante volte all’interno di uno stesso testo. Ora invece, è considerato un fattore penalizzante tanto che si parla di overoptimization vale a dire un’ottimizzazione eccessiva della pagina.
Ora come ora Google non presta attenzione solo alla parola chiave principale, ma ti aiuterà a posizionarti meglio nel caso in cui, all’interno dell’articolo da te scritto, sia presenta un interno “universo semantico” legato alla parola chiave principale. Se per esempio il tuo articolo parla di tennis sarà bene inserire nel testo parole chiave pertinenti come per esempio: palline, rete, set, racchetta e via dicendo.
Ripeti la parola chiave con moderazione e a seconda della lunghezza del testo, in ogni caso non più di quanto abbia senso nel contesto del tuo articolo. Assicurati anche che sia presente soprattutto nei tag di intestazione. Questo è un fattore che aiuterà di molto la tua SEO on-page. La parola chiave dovrebbe essere usata nelle primissime righe di una pagina.
7. Variazione delle parole chiave
Con variazione delle parole chiave si intende l’uso di sinonimi o perifrasi per sostituirle. Aiuterà ad evitare la sovraottimizzazione e nel contesto a creare un universo semantico estremamente pertinente.
8. Uso di grassetto e corsivo
La formattazione di una pagina HTML ha due tipi di tag diversi per conferire alla parola/frase l’aspetto del grassetto e del corsivo. Uno ha un valore puramente estetico mentre l’altro ha un valore “semantico” cioè è portatore di un particolare significato. Il significato in questione è proprio dire a Google “Ehi! Questa parola è importante!” Dunque, per ottimizzare la tua SEO on-page usa <strong> per il grassetto al posto di <b> (bold) e per il corsivo <em> al posto di <i>. Questi due tag ( <strong> e <em>), inoltre aggiungono il valore di usabilità quando la lettura del testo viene affidata a dei software di lettura per non vedenti.
9. Ottimizzazione dell’immagine
Prima di caricare immagini sul tuo sito Web cambiagli sempre nome. Assegnagli un nome che comprenda la parola chiave per la quale vuoi posizionare la pagina e assicurati che non rimanga un nome del tipo IMG0198393.jpg. Allo stesso modo modifica sempre le informazioni dell’immagine all’interno del CMS. Le immagini infatti hanno due attributi: ALT (testo alternativo) e TITLE (titolo immagine).
Il Title permette alle persone con difficoltà visive di capire che c’è un’immagine ad un certo punto del testo e anche che cosa rappresenta quell’immagine. Tuttavia Google non considera più questo attributo utile al posizionamento.
L’ALT tag invece è molto importante perché aiuta Google a “leggere” le immagini. Essendo un motore di ricerca ciò che Google scansiona è il codice HTML della pagina web fatto di lettere, segni e numeri. Dunque Google non vede le immagini ma può leggere la loro descrizone, quella appunto inserita nell’Alt tag per capire cosa rappresentano ed inserirle nei suoi indici. Utilizzate questo strumento per dare una descrizione all’immagine utilizzando una frase attinente al discorso che la contorna. Le immagini indicizzate vanno a finire dritte dritte su Google Images.
10. Ortografia, grammatica e stile di scrittura
In alcuni ambienti si ritiene che questi fattori influenzino direttamente il posizionamento. La verità è che fornire ai propri utenti contenuti di qualità è prima di tutto un dovere per chi lavora in maniera onesta. Più il contenuto è scritto bene e più diventerà virale. Se offri una qualità alta gli utenti saranno più propensi a fruire il tuo contenuto il che si traduce in maggior traffico sul tuo sito web e in una riduzione della frequenza di rimbalzo. Questi sono dati che Google acquisisce e che contribuiscono tantissimo al posizionamento di una pagina.
11. Dofollow VS Nofollow: la qualità dei link
Il Dofollow e il Nofollow sono due attributi ascrivibili a qualsiasi tipo di link (sia quelli in entrata che quelli in uscita) attraverso l’attributo rel. Di default ogni link in uscita creato sul nostro sito è un link “dofollow” e non c’è bisogno di intervenire sul codice per specificarlo. Questo tipo di link “passa” il pagerank e link juice utile a posizionare i siti web sui motori di ricerca. (La link juice è la quantità di link presenti all’interno di un sito e ci permette di misurare la qualità di una pagina: meno link sono presenti più forte sarà il loro potere).
Si ritiene che il collegarsi a siti autorevoli aiuti a inviare segnali di fiducia a Google.
L’attributo nofollow invece va specificato. Ad esempio:
<a href=”https://www.consulenzagoodstart.it” rel=”nofollow”>GoodStart</a>
Questo link comunica ai motori di ricerca che consigliamo la pagina ma non vogliamo trasferirgli Link Juice e PageRank. Questi link hanno un grande appeal su Google in quanto li ritiene “onesti” e non artificiali.
Se per esempio vuoi inserire un link che punta a Wikipedia fallo in assoluta tranquillità. Wikipedia è considerato un sito autorevole e i tuoi lettori potrebbero trovare info e approfondimenti molto utili al suo interno. Se invece devi inserire un link a un sito che è nato da poco e che quindi ancora non ha acquisito autorevolezza agli occhi di Google è meglio attribuirgli il nofollow per non subire penalizzazioni di sorta.
Inoltre, si ritiene che i contenuti del collegamento alla pagina possano fungere da fattore di pertinenza. Prova a collegarti a pagine autorevoli che fanno riferimento al tuo stesso argomento.
12. Tempi di caricamento della pagina
La velocità del sito è importante per il posizonamento ma anche per l’esperienza dell’utente. Se il tuo sito si carica lentamente saranno più alte le probabilità che un utente non aspetti, chiuda tutto e passi ad un tuo competitor. Google offre test e consigli gratuiti sulla velocità del sito con il tool PageSpeed Insight.
13. Contenuto duplicato
I contenuti identici a quelli di un altro sito Web o pagina del tuo dominio possono influenzare negativamente la posizione di un sito nelle classifiche di ricerca. Un contenuto non originale è altamente penalizzante in ottica di SEO on-page.
14. Numero di collegamenti in uscita
Si consiglia di non superare i 100 collegamenti in uscita per ogni pagina quindi presta molta attenzione a questo fattore.
15. Social Media
Le pagina Social sono indicizzate e anche bene. È una buona idea, dunque, includere pulsanti di condivisione social anche per aumentare la probabilità che più persone scoprano i tuoi contenuti tramite questi canali.
16. Google My Business
Se hai un’attività, di qualsiasi tipo essa sia, è altamente consigliata l’iscrizione a Google My Business. Google premia chi utilizza i suoi strumenti oltre ad offrirti un aumento di visibilità non indifferente. Iscriviti al programma e ricordati di validare la tua scheda attività. Questo è un passaggio molto importante che tantissime persone tendono a non fare.
17. Link interni e Sitemap
Il tuo sito deve essere un vero e proprio via vai di link interni che collegano fra di loro le pagine. Una buona strategia di link interni aiuterà tantissimo il posizionamento di una singola pagina per una data parola chiave.
È stato anche dimostrato che la priorità di una pagina sulla mappa del sito di un dominio influisce sulla visibilità di una pagina. Stiamo parlando dei contenuti cornestone. I testi cornerstone servono da fulcro centrale, da “contenitore indice” di tutti gli articoli che trattano il medesimo argomento. Per intenderci, un articolo cornerstone è ampio e generico, un articolo satellite è ristretto e focalizzato su un aspetto particolare dell’insieme. Creare un testo cornerstone e poi una serie di articoli satelliti che linkano verso di lui è un’ottima strategia di SEO on-page.
18. Lunghezza della pagina
Assicurati che ciascuna pagina del tuo sito (blog post o pagina statica) non sia inferiore alle 450 parole. Un contenuto più breve sarà penalizzante a livello di posizionamento.
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