Il 3 settembre 2019 riapre il bando Fondo Futuro, il fondo regionale per la microimpresa e il microcredito.

Beneficiari di questo finanziamento a tasso agevolato sono imprese costituite o costituende alle quali non è permesso richiedere alcun tipo di garanzia reale, finanziaria o personale per l’erogazione dello stesso.

Il tasso di interesse è irrisorio, solo l’1% sul finanziamento totale, finanziamento che va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 25.000 euro a seconda del tipo di progetto che si presenta.

Per partecipare occorre avere una buona idea e un business plan ben redatto.

È esattamente così che nasce la nostra azienda ed è per questo che sappiamo bene quando arrivano i problemi. Non è difficile partecipare e non è così difficile risultare vincitori. Il problema è nella effettiva spendibilità del finanziamento erogato.

Vediamo nel dettaglio le varie limitazioni:

IVA e INPS

L’iva è totalmente a tuo carico. Il che significa che su un finanziamento di 25.000 euro devi assicurarti di avere almeno 5.500 euro da parte per poter coprire tutte le tasse. In caso contrario ti ritroverai a dover coprire delle spese che non avevi calcolato, e già così si parte male.

Anche la Rivalsa Inps non è una spesa ammissibile. Tuttavia se avete bisogno di un professionista esterno per svolgere un lavoro (fatevi fare la fattura con la dicitura “consulenza”!) è preferibile assumere un professionista con partita iva a regime forfettario (Rivalsa Inps al 4% L. 335/95 in aggiunta al totale netto e iva esente) piuttosto che un professionista che abbia una p.iva a regime ordinario (quindi soggetto al pagamento dell’iva pari al 22% del totale). La fattura a regime forfettario vi verrà rimborsata dal fondo al 96% del totale, quella a regime ordinario solo al 78%.

Spese ammissibili dal bando VS spese necessarie per il vostro progetto

Il bando recita: “Il finanziamento copre fino al 100% delle spese ammissibili del progetto” e anche qui bisogna far chiarezza fra spese ammissibili dal bando e spese inserite nel business plan. Nel redigere il business plan da presentare per partecipare al bando, si fa un riepilogo delle spese necessarie all’avvio dell’azienda, i costi fissi e quelli variabili che si prevede sostenere durante il primo anno di vita dell’impresa e tutte le altre spese accessorie correlate all’attività che si intende svolgere. Be’ tutte queste sono le spese del vostro progetto e non è detto che siano spese ammissibili.

Vi faccio un esempio: avete intenzione di creare il vostro sito web, inserire un ecommerce e comprare un gestionale per la fatturazione elettronica che faciliti il tracciamento degli acquisiti online.

  • Il sito web è una spesa ammissibile.
  • L’ecommerce è in un limbo: se lo fate in concomitanza del sito web rientra tra le spese ammissibili. Se lo fate in un secondo momento non è una voce contemplata fra quelle rimborsabili.
  • Il gestionale per la fatturazione elettronica non è una spesa ammissibile. In realtà nessun gestionale lo è. Il bando fa riferimento a software “vecchio stampo” quelli che ti venivano consegnati a casa con supporto in cd rom e chiave di autenticazione. La maggior parte dei software gestionali o di programmi di altro genere (come potrebbe essere la suite Adobe per la grafica e il video editing) ora vengono erogati sotto forma di abbonamento che non risulta essere una spesa ammissibile.

Poniamo il caso che la vostra attività sia, invece, un esercizio commerciale. Avrete sicuramente bisogno di un registratore di cassa. Chiunque abbia un’azienda sa che l’affitto a lungo termine per strumenti di questo tipo è la soluzione migliore dato che da un affitto a lungo termine è possibile scaricare l’iva in fase di dichiarazione. Con questo bando non potete fare questo tipo di ragionamento. Gli affitti a lungo termine non sono spese ammissibili così come non è una spesa ammissibile l’acquisto di prodotti di seconda mano. Tutti i macchinari devono essere nuovi e devono risultare di vostra proprietà.

Erogazione del finanziamento e saldo fatture

Il bando recita: il finanziamento è erogato per l’80% su un apposito conto corrente vincolato intestato al destinatario (beneficiario), mentre il restante 20% è erogato su conto corrente libero o mediante carta di credito prepagata.

Cosa significa: se risulti vincitore del bando devi rivolgerti ad uno degli istituti di credito convenzionati e aprire due tipi di conto corrente: il conto corrente della società e un conto corrente vincolato, dove verranno versati i soldi del finanziamento. Tu non hai accesso al conto vincolato, in nessun modo. Tutti i pagamenti effettuati attraverso quel conto devono essere prima richiesti, poi approvati e poi autorizzati.

Poniamo il caso che tu debba pagare un fornitore per un totale di 2000 euro. Prima di tutto l’iva è a tuo carico quindi su 2000 euro di spesa totale 500,00 € circa dovrai sborsale di tasca tua. L’iter è il seguente: versi l’iva a tuo carico sul conto vincolato tramite giroconto, invii al referente del finanziamento tramite pec la ricevuta del giroconto dell’iva e la fattura da pagare al fornitore. Se risulta una spesa ammissibile il referente invierà un’altra pec alla tua banca in cui autorizzerà il bonifico al fornitore dal cc vincolato. Quando la banca riceve la pec di autorizzazione provvede a fare materialmente il bonifico.

Ora, l’iter sembra macchinoso ma si tratta di inviare due mail e fare un bonifico, non c’è nulla di difficile. Il punto è che il saldo del tuo fornitore è necessariamente vincolato ai tempi di reazione del tuo referente del microcredito e degli impiegati della tua banca. Il che significa che una cosa che potrebbe essere fatta in 2 minuti a volte viene fatta non prima di 15 gg. Cosa succede se hai delle scadenze? Possiamo ben immaginarlo.

In questi casi il nostro consiglio è anticipare i soldi, pagare la fattura per conto proprio, poi inviare la ricevuta al referente del microcredito e richiedere direttamente il rimborso tramite giroconto.

Liquidità

Altra cosa da tenere in considerazione. Il bando dice che l’80% della somma verrà versata su conto vincolato e il 20% verrà resa disponibile sul conto corrente normale per far fronte alle prime spese. Ora, questa voce era presente anche nel nostro bando ma di fatto, il 20% non ci è stato svincolato. Ci hanno comunicato che era una prassi ormai in disuso e che anche quel 20% sarebbe rimasto nell’inaccessibile conto vincolato.

A dispetto di ciò che dice il bando quindi, il nostro consiglio è chiedere sin da subito se lo svincolo del 20% del totale sia ancora possibile o meno, vi servirà per valutare con maggior precisione l’investimento inziale.

Partecipare a Fondo Futuro potrebbe essere un’ottima opportunità per chi desidera avviare un’attività tutta sua ed è un soggetto non idoneo per richiedere un finanziamento attraverso i canali normali (quelli che richiedono garanzie finanziari e reali per intenderci).

Tuttavia cosa ci fai con 25.000 euro che non puoi spendere? Fossero anche 50.000, se non ti è permesso usarli per le spese che realmente ti servono praticamente è come non averli.

Il nostro consiglio è: valutate molto attentamente le spese necessarie all’avvio della vostra attività e poi confrontatele con quelle ammissibili dal bando. Se coincidono vi invitiamo a preparare immediatamente la vostra domanda di partecipazione! Se non coincidono occorre valutare bene i pro e i contro di questo tipo di finanziamento e se l’importo erogato possa o meno essere sfruttato a vantaggio dell’azienda!

Se hai dubbi o domande scrivici pure! Saremo felici di aiutarti!