Siamo giunti a una condizione umana e sociale in cui un cambiamento Etico è necessario.

Un cambiamento che comporti il riemergere della differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non in senso giuridico o filosofico, ma in senso Umano.

Noi di GoodStart riteniamo che il parametro per valutare cosa è bene e cosa è male debba tornare ad essere la nostra peculiarità umana, il nostro essere tutti Esseri Umani.

È questo che abbiamo dimenticato. Siamo tutti soggetti alle stesse regole dell’esistenza, ognuno di noi ha le proprie esperienze che lo hanno reso chi è, ognuno con le proprie lotte quotidiane, i propri pensieri e le proprie emozioni.

Sappiamo quando una parola, un gesto, una decisione fanno male perché nel momento in cui li mettiamo in atto verso qualcun altro, fanno male anche a noi. Ma abbiamo smesso di sentire le nostre emozioni e iniziato a pensare che quelle degli altri non esistano. Pensiamo che ignorare la componente emotiva renda tutto più facile, quando invece dovremmo imparare a conoscere ed utilizzare le nostre emozioni e quelle degli altri se vogliamo essere davvero liberi e potenti.

Un cambiamento etico è necessario all’interno delle aziende

team di lavoroRaramente abbiamo incontrato imprenditori o manager con una chiara Visione della direzione della loro azienda.

Qualunque impresa nasce dalla Visione di un futuro apparentemente impossibile e cresce con uno Scopo pratico che va oltre il business, ma ad un certo punto si perde e nessuno sa più per cosa stia lavorando. Non c’è la condivisione di uno scopo aziendale che ci ricordi la ragione sociale ultima di quello che facciamo e così ci ritroviamo a lavorare per raggiungere Obiettivi che non rendono davvero felice nessuno.

Obiettivi che rimangono fini a loro stessi, che non sappiamo dove si innestano nel percorso verso la realizzazione della Visione; non riusciamo a contestualizzare il nostro lavoro, a dare un motivo alle nostre mail, telefonate, ore di straordinario.

Ti basta costruire un muro o sarebbe bello sapere che, mattone  dopo mattone, stai contribuendo alla costruzione di una cattedrale?

Se la condivisione della Visione è pressappoco inesistente, la condivisione di Valori, intesi come bussole di orientamento etico dei nostri comportamenti, è relegata a scritte sul muro, invece di essere affidata a chi quei valori li incarna ogni giorno in modo spontaneo e li trasferisce agli altri tramite lo strumento più potente di tutti: l’esempio.

La selezione del personale è ormai diventata la ricerca del più bravo a livello tecnico che sia anche il meno peggio sul piano relazionale. Dobbiamo cercare persone che guardino nella stessa lontana direzione, che siano in grado di portare l’azienda più vicina alla sua Visione.

Diamo un’opportunità a chi può rendere la nostra azienda un posto migliore.

Un posto in cui le uniche differenze tra colleghi siano date dal merito e non da pregiudizi.

Un posto in cui i manager sappiano abbastanza dei loro collaboratori da riuscire a motivarli quotidianamente agganciandosi alla loro naturale fonte interna di entusiasmo.

Un posto in cui sia grato di lavorare perché ho la possibilità di fare ciò che amo e che mi riesce meglio, non “perché qui paghiamo lo stipendio tutti i mesi quindi le persone devono essere felici di lavorare per noi…”.

Ormai c’è l’abitudine ad un così scarso livello di professionalità da non riconoscere più l’incompetenza e premiare l’arroganza scambiata per assertività.

Le persone capaci, lungimiranti, visionarie, passionali, sincere, autonome, hungry & fool fanno paura ai dirigenti che devono avere il controllo e l’adorazione, perché vedono in loro una minaccia invece che un’opportunità di crescita per tutti.

Vediamo andare via giovani dalle aziende e dal Paese perché a 35 anni è impossibile che sappiano fare qualcosa meglio di chi ne ha 50 (!!!), perché vorrebbero tanto incontrare chi possa insegnare loro quello che ancora non sanno, perché vogliono poter sbagliare e poi ritentare senza la paura di essere derisi in sala conferenze o perdere il posto perché hanno provato ad andare oltre.

C’è un tale bisogno di affiliazione che la metafora della Famiglia aziendale attrae tutti; per poi mandar via i figli ribelli che non obbediscono.

Così, quando incontriamo qualcuno che ci dice Buongiorno, sorridendo, sulla porta dell’ufficio gli siamo grati; quando il collega ci chiede un’informazione Per favore, gliela diamo subito, che aspettino gli altri!; se il nostro capo ci dice Grazie per aver terminato quel lavoro prima del previsto, ci sentiamo più soddisfatti.

Una nuova eleganza manageriale, una educazione alla leadership, una competenza gestionale che siano reali, che siano rispettose, che siano Umane.

Un cambiamento etico è necessario nel mercato del lavoro

Il mercato del lavoro è diventato insostenibile per le aziende stesse che a fatica riescono ad assumere personale, spesso a condizioni economiche basse, ritrovandosi così ad assumere più per necessità che per sintonia.

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Negli ultimi anni, centinaia di migliaia di persone si sono ritrovate di fronte alla scelta, spesso obbligata, di avviare un’attività autonoma, in un paese in cui siamo passati dal considerare gli imprenditori dei disonesti che guadagnano con il lavoro degli altri a degli incapaci che nessuno ha voluto assumere.

  • Un libero professionista non è davvero libero se non può auto-determinare il proprio lavoro.
  • Un professionista è libero quando sa come promuovere, far crescere e tutelare il suo lavoro.

Mancano cultura e mentalità auto-imprenditoriali e lo Scopo di GoodStart è proprio quello di fornire a chiunque voglia le conoscenze base per avviare e riavviare la sua impresa in modo consapevole, stabile, umano e flessibile verso le opportunità.

Un cambiamento del mercato del lavoro che non possa più essere  ignorato a livello politico, giuridico e fiscale.

Abbiamo bisogno di norme chiare e di flessibilità fiscale, affinché i capitani coraggiosi delle nostre imprese possano navigare in un mare regolamentato e privo di rischi non prevedibili. Poi starà a loro sopravvivere alle tempeste!

Vorremmo avere un Welfare che riconosca l’importanza sociale e vitale di chi riesce ancora ad offrire lavoro; una riconoscenza che consenta loro di vivere godendo dei frutti del loro lavoro e di avere i mezzi per investire in una crescita ulteriore.

Un cambiamento etico che porti parametri chiari per valutare cosa e chi sia attendibile, affidabile, onesto e sincero.

Un cambiamento etico è necessario nelle nostre vite

Sentiamo sempre più parlare di felicità, realizzazione, soddisfazione, quando tutte le nostre energie le spendiamo per sopravvivere, per fare quello che dobbiamo tra la sveglia la mattina ed il chiudere gli occhi la sera.

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Siamo automi che agiscono e reagiscono senza consapevolezza dei nostri meccanismi interni. Perché stamattina hai urlato a quel tizio nel traffico? Perché ieri sera hai discusso con il partner? Come mai è successo esattamente quello che ti aspettavi? Cosa c’è che ti impedisce di sentirti completo?

Ogni settimana incontriamo donne, uomini, ragazzi, adulti, studenti, imprenditori, persone in cerca di un qualcosa che hanno perso o che non hanno mai avuto, che vogliono disperatamente ma non sanno dove cercarlo. Dentro. Qualunque cosa tu voglia devi prima crearla dentro di te, farle spazio nella tua mente, sentirla visceralmente, renderla la luce guida di ogni tuo gesto e pensiero.

Viviamo in un mondo che non è mai stato così tanto egoista ed individualista, eppure a tanti “sembra brutto” mettere i loro bisogni e desideri prima di qualunque altra cosa, prima di quelli degli altri, anche solo per una volta.

Dobbiamo invece diventare Egoisti, nel senso più sano del termine,imparando ad agire, pensare, percepire, sentire in modo coerente con chi siamo.

Ma il problema è proprio qui: sapere chi sei, cosa vuoi, come pensi, cosa senti, come ti esprimi, come comunichi, come vedi il mondo, quali schemi riproduci, cosa ti blocca, cosa ti guida, di cosa hai paura, come ti sei convinto di essere quello che non sei.

Un cambiamento etico è necessario per tornare a capire cosa è bene e cosa è male per noi stessi.

È un cambiamento difficile. Serve agire qui e ora.

Tu che cambiamento vuoi mettere in atto?