Startup è la parola d’ordine degli ultimi tempi. La nascita di questa “nuova” forma imprenditoriale ha travolto il settore delle PMI italiane anche grazie alle numerose agevolazioni europee e regionali che ne favoriscono lo sviluppo. Ma cos’è realmente una start up? E quali sono i passi da muovere per avviarla? Per rispondere alla prima domanda ricorriamo alla definizione di Wikipedia:
In economia con il termine startup (in italiano, neoimpresa) si identifica una nuova impresa nelle forme di un’organizzazione temporanea o una società di capitali in cerca di soluzioni organizzative e strategiche che siano ripetibili e possano crescere indefinitamente. […] Come emerge dalla definizione universalmente riconosciuta di Steve Blank, la scalabilità è un elemento cardine di questa tipologia di impresa. L’avvio di un’attività imprenditoriale non scalabile, come l’apertura di un ristorante, non coincide dunque con la creazione di una startup ma di una società tradizionale.
Ricapitolando: la startup è una neoimpresa che si differenzia dalla tradizionale attività imprenditoriale per la natura mutevole ed evolutiva del suo core business che la porta ad essere sempre in cerca di nuove soluzioni e con un potenziale di crescita praticamente infinito.
Cosa vuol dire tutto questo in termini pratici?
Riprendiamo l’esempio del ristorante. Come detto poco sopra, un ristorante è una tipologia di impresa tradizionale. Si sceglie il locale, si seleziona il personale e si offre un servizio ben specifico: servire cibo ai tavoli. Il menu sarà soggetto a variazioni, ci sarà un ricambio di personale che potrà variare anche a livello quantitativo (in alta stagione ci sarà più affluenza di clienti che richiederà uno staff più numeroso) ma il core business resterà invariato: servire cibo ai tavoli.
Dunque un ristoratore non sarà mai uno startupper? Certo che sì! Tuttavia dovrà modificare il suo modello di business, vale a dire: ridefinire gli obiettivi a medio e lungo termine, ripensare ai servizi offerti, definire le prospettive di crescita e ripensare al modello strategico. Il che non significa, come potrebbe sembrare, abbandonare del tutto la sua attività di partenza bensì ripensarla in chiave “evolutiva” e innovativa.
Un ristorante, infatti, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per un progetto enogastronomico volto a valorizzare le eccellenze territoriali della propria regione, incentivando il turismo e l’eccellenza del made in Italy nel mondo.
Sembra impossibile ma non lo è. Cerchiamo di capire insieme quali passi muovere per dar vita alla trasformazione da impresa tradizionale a startup.
1 – Ripensare il core business
Questa fase è in assoluto la più importante di tutte. Se viene progettata male crollerà tutta la tua attività, non importa quanto sia buona l’idea di partenza. Come già detto, infatti, la startup ha una natura mutevole, innovativa ed evolutiva. Per questo è estremamente importante che la tua idea di business poggi su un progetto con basi solide e di larghe vedute, in grado di inglobare in sé gli embrioni dell’evoluzione ma che sia anche solido e forte per poter reggere il peso di questa evoluzione. Un progetto ben strutturato prevede un saldo punto di partenza, una concreta progettazione degli scenari evolutivi e degli obiettivi a breve, medio e lungo termine che segnano le tappe della crescita. Generalmente da qui a tre anni.
2 – Definire il target di riferimento
Dopo aver progettato il “cosa” devi pensare al “chi”. A chi potrebbe interessare la tua idea? Chi vuoi coinvolgere? A chi ti rivolgi? Definire il target di pubblico, quello reale e quello potenziale, ti aiuterà moltissimo a definire ancora meglio la tua nuova attività. Questo principio vale per qualsiasi attività imprenditoriale ma, se sei una startup in fase di avvio, definire il tuo bacino di utenza è decisamente vitale.
3 – Condurre un’analisi di mercato
Se il servizio che offri non interessa a nessuno e non trova riscontro fra gli interessi del pubblico quanto pensi che durerà la tua nuova avventura? Una volta definito il bacino di utenza devi capire se è quello giusto oppure ridefinire il tuo business in base al target. Altra considerazione importante: c’è qualcuno che offre lo stesso servizio? Se sì, in che modo lo fa? E ancora: come puoi differenziarti da lui/loro? Cosa puoi offrire di diverso? Perché scegliere te? Sembra davvero banale ma credimi, rispondere a queste domande, o per lo meno provarci equivale a rendere le fondamenta del tuo progetto pressoché indistruttibili.
4 – Impostare la strategia di avvio
In accordo con la nuova definizione dell’attività e con quella del pubblico di riferimento ripensiamo all’organizzazione del lavoro e alle strategie di promozione. Il nostro core business è cambiato, abbiamo aggiunto nuovi servizi e ridefinito tutta una serie di obiettivi. Ora dobbiamo capire come lavorare per raggiungerli. Di quali strumenti abbiamo bisogno? Di quali risorse e di quali figure professionali? È opportuno stringere delle partnership commerciali? Fissiamo degli obiettivi a breve, medio e lungo termine e cerchiamo di capire sin dall’inizio di cosa abbiamo bisogno per raggiungerli in termini di risorse economiche, risorse umane e tempo investito.
Lo schema riportato non è un percorso a tappe obbligate. È ovvio che il team di lavoro e la strategia di marketing vengono impostate solo alla fine ma non è altrettanto scontato il dover partire per forza da un’idea di business. Potresti anche partire selezionando una fascia di pubblico ben specifica, analizzarne i bisogni e “creare” un servizio ad hoc. La cosa realmente importante è che tutti gli elementi combacino fra di loro. Devi tessere una tela sinergica di modo che ogni trama sia complementare o propedeutica alla successiva.
Bandi e finanziamenti per le Startup
I soldi sono importanti e per aprire una nuova attività bisogna averne. Non servono solo in fase di avvio per acquistare beni di consumo, materiali e quant’altro. Servono anche da cuscinetto per le spese impreviste (ce ne saranno, fidati!), per arginare le uscite e non ritrovarti con l’acqua alla gola in fase di avvio, quando cioè le entrate ancora non sono sufficienti a coprire tutte le spese.
Per questo è importante sapere che oltre ai tuoi risparmi, in Italia esistono moltissimi bandi e finanziamenti agevolati per i neo-imprenditori da prendere in considerazione. Sono tanti i fondi stanziati a favore dell’autoimprenditorialità, alcuni erogati dalle Regioni altri dalla Comunità Europea. Ogni bando propone soluzioni diverse e si rivolge a fasce di pubblico diverse. Consigliamo di rivolgersi sempre a persone esperte che fanno questo mestiere per districarsi in questo labirinto.
Attenzione: non tutti coloro che fanno richiesta per queste agevolazioni riescono a ottenerle! Pochi sanno, infatti, che in fase di presentazione ci sono degli addetti ai lavori che valutano i progetti presentati. Ne analizzano la fattibilità, la solidità e la validità. Che senso avrebbe dunque, conoscere alla perfezione le condizioni per accedere alle agevolazioni se poi andiamo a presentare un progetto che fa acqua da tutte le parti?
Abbiamo definito cosa è una startup e abbiamo analizzato (seppur in maniera sommaria) quali sono le azioni da compiere per poterla avviare. Non crediamo di aver esaurito l’argomento sul quale ci sarebbe davvero molto altro da dire ma vogliamo darti un assaggio di quello che significa “progettare un’attività imprenditoriale”.
Quello che mai nessuno ti dirà è quanto sia importante la fase di progettazione.
Gettare solide fondamenta è l’unico modo per costruire grattacieli sicuri. Aiutiamo a creare progetti solidi e un team di lavoro preparato. Il nostro compito è creare neoimprenditori consapevoli e dar vita a progetti di business vincenti.
Il mondo delle PMI italiane rappresenta quasi il 70% dell’economia del nostro paese. A settembre 2016 oltre il 60% delle PMI sono classificate come sicure o solvibili secondo il Rapporto Cerved PMI 2016. Il picco massimo è stato raggiunto nel 2017 per poi segnare una battuta di arresto nei primi mesi del 2018: un’inversione di tendenza che continua a penalizzare questo settore.
La mancanza di informazioni e di preparazione da parte dei neo-imprenditori determina la riuscita o il fallimento di un’azienda nel 90% dei casi!
Se anche tu vuoi avviare un’azienda tutta tua e metterti in proprio e hai bisogno di informazioni chiare e dettagliate abbiamo realizzato una serie di strumenti e servizi apposta per te! Contattaci per scoprirli tutti!
Un buon inizio non ha fine!
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