La pandemia scatenata dal covid-19 ha costretto tantissime aziende a chiudere. La stragrande maggioranza sono piccole e medie imprese che fino a questo momento si occupavano di commercio locale al dettaglio. La ripresa sarà lenta e difficile ma già adesso molte di queste micro e piccole imprese possono ridare slancio alla loro attività convertendo il loro modello di business tradizionale dalla vendita in negozio alla vendita online. È un passaggio delicato che non si può improvvisare nel giro di 24h. Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere per aprire un e-commerce in tempo di crisi.

Che cos’è un e-commerce

Letteralmente “commercio elettronico”, quando parliamo di e-commerce ci riferiamo alla vendita di beni o servizi su internet attraverso metodi di pagamento in linea (carte di credito, servizi terzi come PayPal etc.) In genere la vendita avviene tramite un portale di e-commerce, cioè un vero e proprio negozio elettronico ospitato sul vostro sito web o su siti web di terze parti (pensate ad esempio ad Amazon o eBay).

I numeri dell’e-commerce in Italia

Già dal 2018 cominciava a registrarsi un’impennata davvero incisiva per quanto riguarda i numeri delle vendite online. I consumatori online italiani sono circa 38 milioni, ovvero il 62% della popolazione. Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2018 è stato stimato in 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% sul 2017. In Italia le piccole imprese che vendono online sono aumentate del 2% nel 2018, raggiungendo quota 9%. la media europea è del 15% ma il divario è in diminuzione

Le stime prevedevano un aumento di circa 41 milioni di utente entro il 2023.

Il virus ha decisamente sconvolto piani e statistiche. Se la crescita risultava in aumento costante e anche veloce, il covid-19 ha decisamente spinto l’acceleratore portando ad un aumento di circa il 75% di nuovi acquirenti online… nel giro pochi giorni!!

Chi non aveva mai acquistato prima su internet adesso, per necessità e anche per sicurezza, lo fa e lo fa anche molto spesso. Il volume di affari cresce esponenzialmente e se vogliamo incentivare la ripresa (anziché subire l’emergenza) dobbiamo necessariamente adeguarci, cambiare e cavalcare l’onda. Ogni crisi ha in sé i semi di un’opportunità e sta a noi coltivarli.

Come si apre un e-commerce?

Prima di tutto ci sono degli adempimenti burocratici da assolvere affinché tu sia autorizzato ad una rivendita di questo tipo.

Aprire un e-commerce da zero: se non stai riconvertendo una vecchia attività ma ne stai aprendo una ex novo devi necessariamente provvedere all’apertura della partita iva e alla segnalazione certificata di inizio attività (scia) da depositare presso lo sportello unico per le attività produttive (suap) del comune. devi effettuare l’iscrizione al registro delle imprese e all’albo delle imprese artigiane e provvedere agli adempimenti di natura previdenziale (inps) e di natura assicurativa (inail).

Riconvertire un’attività già avviata: in questo caso devi comunicare al registro delle imprese che hai iniziato a svolgere attività di vendita al dettaglio e presentare la scia. In entrambi i casi dev’essere chiesta l’attribuzione del codice ateco 47.91.10 “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotti effettuato via internet”, specificare l’internet service provider (isp) di riferimento, un indirizzo di posta elettronica, i recapiti telefonici e l’url dedicato alla vendita online, specificando se è di tuo proprietà (la vendita si svolge tramite il tuo sito web) oppure se è ospitante nel caso in cui la vendita venga svolta su piattaforme di proprietà di terzi.

Infine, nel caso in cui l’e-commerce dovesse rivolgersi ad altri Paesi dell’Unione europea, scatta l’obbligo di iscrizione alla vat information exchange system (vies). La richiesta di iscrizione alla banca dati vies può avvenire contestualmente alla richiesta di attribuzione della partita iva, indicando gli estremi dell’ipotetico volume d’affari nel mercato intracomunitario.

E-commerce: come realizzare un sito web a norma di legge?

Di solito il principale veicolo di commercio elettronico di un’impresa è il proprio sito web.  La normativa prevede un’ampia serie di informazioni che devono essere inserite e tenute aggiornate nel sito di e-commerce, alle quali il cliente deve poter accedere in modo diretto e permanente. Un sito di e-commerce deve fornire obbligatoriamente le seguenti informazioni:

  1. il nome, la denominazione o la ragione sociale, il domicilio o la sede legale dell’impresa;
  2. gli estremi che permettono di contattare rapidamente l’impresa e di comunicare direttamente ed efficacemente con la stessa, compreso l’indirizzo di posta elettronica;
  3. il numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, rea, o al registro delle imprese;
  4. gli elementi di individuazione, nonché gli estremi della competente autorità di vigilanza qualora l’attività sia soggetta a concessione, licenza od autorizzazione;
  5. il numero della partita iva;
  6. l’indicazione dei prezzi e delle tariffe dei diversi servizi, evidenziando se comprendono le imposte, i costi di consegna ed altri elementi aggiuntivi da specificare;
  7. l’indicazione delle attività consentite al consumatore e al destinatario del servizio e gli estremi del contratto qualora un’attività sia soggetta ad autorizzazione o l’oggetto della prestazione sia fornito sulla base di un contratto di licenza d’uso.

Oltre alle informazioni che precedono, i siti web di esercenti professioni regolamentate devono indicare:

  • l’ordine professionale presso cui il prestatore è iscritto e il numero di iscrizione;
  • il titolo professionale e lo stato membro in cui è stato rilasciato;
  • il riferimento alle norme professionali e agli eventuali codici di condotta vigenti nello stato membro di stabilimento e le modalità di consultazione dei medesimi.

In base all’art. 21 del d. lgs. 70/2003, la mancata indicazione sul sito web aziendale delle informazioni generali obbligatorie è punita col pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da € 103,00 a € 10.000,00.

Le condizioni generali di contratto devono essere messe disposizione del destinatario in modo che gli sia consentita la memorizzazione e la riproduzione (download).

In base all’art. 21 del d. lgs. 70/2003, la mancata indicazione sul sito web aziendale delle informazioni generali obbligatorie è punita col pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da € 103,00 a € 10.000,00. Se il cliente è un consumatore, ha diritto di recedere senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo. A condizione che siano stati soddisfatti tutti gli obblighi di informazione, il consumatore può esercitare il recesso entro 14 giorni lavorativi dal ricevimento dei beni o dalla conclusione del contratto per la prestazione di servizi. Il valido esercizio del diritto di recesso comporta la risoluzione di tutte le obbligazioni per il cliente.

La tutela della privacy dei clienti nell’e-commerce

Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sulla privacy (gdpr) che è andato ad armonizzare tutte le leggi sulla privacy esistenti nei vari paesi membri europei. L’utente deve essere costantemente informato su quali sono i dati sensibili che il tuo e-commerce raccoglierà e per quali finalità (consegna merce, pagamento etc.), se verranno effettuate operazioni di tracciamento e da parte di chi, e se i suoi dati verranno utilizzati per finalità di marketing e profilazione.

L’utente ha il diritto di chiedere la cancellazione dei propri dati dal tuo portale in qualsiasi momento e devono essere chiare le modalità della richiesta e anche di facile accesso.

Come creare un portale e-commerce

Trattando dati sensibili (non solo informazioni personali ma anche informazioni di pagamento, numeri di carte di credito etc.) il tuo sito deve avere una connessione sicura basata sul protocollo https. I negozi online possono essere ospitati su un cms wordpress con plugin woocommerce o  su un cms prestashop, open source molto utilizzato per il commercio elettronico.

Non serve essere un esperto di programmazione per metterne in piedi uno ma se non hai mai avuto a che fare con questo tipo di cose ti consiglio vivamente di rivolgerti ad un esperto. La prima regola è: il sito deve funzionare! meno problemi ci sono per gli utenti più alte sono le probabilità che una volta acquistato da te ritorni!

Vuoi aprire un E-commerce e non sai come fai? Scrivi per chiedere una consulenza!