Facevo il primo di anno di Università quando mio padre mi disse “Se una cosa la sai alza la mano e dilla! Se gli altri non la sanno è un problema loro, non tuo!” Mi diede una enorme iniezione di autostima e porto questo insegnamento ancora con me.

Perché non intervieni quando conosci l’argomento di una discussione?

Forse perché non vuoi avere gli occhi di tutti addosso? Ti guarderanno per un minuto al massimo! O perché non vuoi essere additato come “saputello”? La maggior parte proverà ammirazione. Come pensi che il professore o il tuo capo si possa accorgere delle tue capacità se non le mostri? Hai studiato tanto, hai lavorato tanto per sapere ciò che sai e diventare chi sei ma non hai ancora abbastanza autostima.

È autostima, sicurezza in sé stessi, non arroganza.

Ovvio che devi ancora imparare moltissimo, ma quelle cose le sai, le sai fare, è un dato di fatto: perché dovresti negarlo?

Se ti chiedono di esprimere la tua opinione su un argomento o un lavoro che padroneggi, perché dare un giudizio “neutrale”, non proprio sincero, specie se non sei d’accordo? Se lo hanno chiesto a te è perché gli interessa la Tua opinione, la tua prospettiva sulla cosa, cosa ne pensi Tu. Quindi perché non dire quello che pensi? Perché riguarda un collega? Ribadisci che si tratta di un’opinione professionale sul lavoro svolto e non sulla persona.

Quando sei consapevole e sincero su ciò che sai, lo sei anche su quello che non sai. Sei consapevole non solo del tuo potenziale, ma anche e soprattutto dei tuoi limiti e di come superarli.

u·mil·tà/

Virtù per la quale l’uomo riconosce i propri limiti, rifuggendo da ogni forma d’orgoglio, di superbia, di emulazione o sopraffazione.

L’umiltà è una virtù, ovvero una disposizione d’animo volta al bene; la capacità di una persona di eccellere in qualcosaEccellere nell’essere Umano, nel riconoscere il proprio potere sapendo di non essere onnipotente, nel rispettare cose e persone.

La persona umile non ritiene le sue conoscenze e capacità superiori a quelle degli altri, non le usa per sopraffare e non si commisera per quanto ancora non conosce.

La persona umile si prende i complimenti, riconosce la qualità del proprio lavoro, dice “In questo sono stato bravo. Ho fatto un buon lavoro ed è giusto che mi venga riconosciuto. Ma ho ancora tanto da imparare!”

Chi è umile non si nasconde. Chi è modesto sì. Essere umili significa far tesoro di ciò che ci viene dato e coltivarlo per crescere e diventare migliori.

L’umiltà ti consente di comprendere il valore e la bellezza dei risultati che raggiungi.

mo·dè·stia/

Coscienza del limite delle proprie possibilità, che si manifesta per lo più attraverso un atteggiamento schivo, disinteressato o timido.

“Grazie per i complimenti, ma non me ne merito così tanti! Si può sempre fare meglio! Altri lo avrebbero fatto sicuramente meglio di me.”

Sembrano simili umiltà e modestia, in realtà sono molto diverse.

La persona umile accetta sinceramente i suoi limiti temporanei, accetta il suo punto di partenza e sa che questo non limita le sue possibilità.

La persona modesta si limita da sola perché, accettando i suoi limiti (o accentuandoli?!), si sente giustificato a non fare di più.

Il modesto si accontenta. Il modesto è mediocre. Il modesto rimane nei canoni stabiliti da altri, non emerge, non si rivela, non vive la sua vita.

Se non ti alzi in piedi per dire “Io questa cosa la so! Io questa cosa la so fare! Io sono questo!” lo farà qualcun altro e si prenderà ciò che è tuo.

Sii onesto con te stesso, non falso con gli altri.

Sii migliore di te stesso, non di altri.

Sii umile, mai modesto.